Un mondo variegato di stimoli, piaceri e tabù ancora tutto da studiare.

La gente crede che le ricerche sulla sfera sessuale siano sempre incentrate sull’insoddisfazione o sulle cure mediche per risolvere dei problemi funzionali, ma in realtà è anche importante dedicarsi alla ricerca del piacere erotico, studiare cioè quello che più ci dà soddisfazione.

Sara Van Anders, dell’Università del Michigan, dopo uno studio approfondito sulla masturbazione femminile ha cercato una relazione tra i livelli di testosterone e il desiderio sessuale ed è venuta a queste conclusioni:
– se viene preferita spesso la masturbazione al sesso
– se si apprezza la sessualità maschile, ma il desiderio di toccarsi capita di frequente durante la giornata
– se si preferisce il tocco personale a quello del compagno…
… allora forse si ha un livello di testosterone molto alto.

Lo studio, pubblicato dalla rivista medica on line Archives of Sexual Behaviour, è stato realizzato analizzando il comportamento erotico di 105 uomini e 91 donne che hanno completato questionari sulla propria vita sessuale e offerto un campione di saliva per farne gli opportuni studi ed analisi sulla quantità di testosterone e cortisolo presenti.

Dopo aver raccolto tutti i dati e il materiale biologico, i ricercatori hanno confrontato le risposte dei questionari con i livelli di testosterone registrati per ogni paziente notando che le donne impegnate in una relazione seria e di lunga durata, presentavano un livello più basso di testosterone rispetto alle loro coetanee e impegnate in una situazione sentimentale diversa.

Da tutto questo non si è ancora capito se è la masturbazione che porta al desiderio di fare sesso o se sia invece il meccanismo opposto. Forse molto sembra dipendere dalla relazione sentimentale in atto e molto è anche legato allo stress. Sta di fatto che  le donne con un testosterone alto, dimostrano inequivocabilmente un gran desiderio ‘privato’.

Sullo stesso tema una professoressa del Western Nevada College che teneva un corso di sessualità, ha chiesto ai propri studenti di tenere un diario e parlare liberamente delle personali masturbazioni.

Qui il compito assegnato della professoressa ha fatto infuriare l’intero college (studenti compresi) che non avrebbero voluto dover parlare della loro sessualità né di fronte ai compagni né di fronte ad una insegnante pronta a giudicarli ed a valutarli.

Nonostante l’insegnante abbia precisato alla direzione di non aver voluto chiedere niente che potesse offendere i propri studenti, la direzione scolastica ha deciso di sospendere insegnante e corso dopo sole quattro lezioni.

Rimane controversa la valutazione finale sul fatto: c’è chi si chiede come si possa pensare ad un corso sulla sessualità senza mettere in gioco gli studenti e chi, più accademicamente, pensa che non fosse necessario entrare nei dettagli spingendo i ragazzi a dover scrivere addirittura un diario.

In sostanza, benché la condizione culturale sia genericamente migliorata e sia svanita quella forma di tabù latente che serpeggiava fino a poche decine di anni fa, la masturbazione rimane comunque uno dei fenomeni della sfera sessule meno sudiati e forse più imbarazzanti da discutere e commentare.  Non è un po’ strano?

Sembrerebbe necessario uno studio rivolto più alla psicologia dei soggetti che la praticano che alla fenomenologia dell’atto in sé.