La mia festa delle donne
Ormai lo ammettono tutti, la festa della donna è diventata una festa commerciale e ha perso miseramente i veri significati originali.
Ormai sono tante le donne che si battono quotidianamente per affermare i propri diritti.
Quindi oggi, la festa delle donne, è diventato un giorno per troieggiare (più degli altri) e molte donne evitano anche di uscire in questo giorno.
Anche io la pensavo così, quest’anno però, viste le insistenze delle mie quattro amiche, ho deciso di andare con loro in un locale poco conosciuto e appartato.
Abbiamo quindi cenato a base di pesce e poi è iniziato il consueto spettacolino.
La maggior parte di noi erano piuttosto allegre e brille (io anche di più), già prima che iniziasse la parte bella della serata.
Dopo il dessert, poche chiacchiere e alcune battutacce sulle nostre vicine di tavolo e poi vediamo entrare cinque bei spogliarellisti, tutti vestiti di scuro.
Erano piuttosto lontani da noi, li vedevo a malapena, ma già mi eccitavano vederli vestiti mentre ballavano in modo sensuale vicino alle altre donne su in pedana.
Passano pochi minuti e uno di loro si avvicinò a me sul nostro tavolo e mi sussurra all’orecchio: “Sai? Sei proprio carina, ma che ci fai in mezzo a queste racchie arrapate?”
Non sapevo cosa rispondere e lui, per sdrammatizzare quel momento, si tolse la camicetta e poi mi fece alzare.
Si sedette al mio posto e mi fece sedere su di lui, sulle sue gambe, mi rubó subito un bacio e poi un sorriso. Sono seguiti tanti altri baci e, devo dire, che ci sapeva fare.
Ci continuammo a baciare per un pezzo, nel frattempo gli altri spogliarellisti si erano già denudati e le donne facevano a turno per essere scopate un po’ o per succhiare i loro bei cazzoni.
Io però no, io avevo il mio spogliarellista personale. Mi chiese: “ma non hai voglia di fare niente?” Sentii quella frase come una provocazione, allora mi alzai e cominciai io a fare uno spogliarello avanti a lui.
Mi accorsi dopo poco che tutte le attenzioni della sala ricaddero su di me! Tutte urlavano il mio nome e tutte mi incitavano a fare di più. Fu così che mi trovai totalmente nuda.
Quindi mi inginocchiai e sfilai i pantaloni a quel tipo che mi toccava ovunque e mostrava un bel cazzo che si rigonfiava sotto gli slip.
Cominciai subito a mordergli il cazzo dalla mutanda, era evidente che gli stava piacendo, perché vedevo crescere il suo amichetto piano piano. Allora gli tolsi anche la mutanda e, con mia sorpresa, aveva un bellissimo cazzone ben curato e depilato, proprio come piace a me.
Gli lanciai un’occhiata di sfida dal basso e lui mi disse: “sei proprio una bella troia!”
Io: “ah, si? Figurati che non abbiamo ancora iniziato!”
Gli leccai dolcemente le sue palle senza neanche un pelo, che goduria. Fu allora che il suo cazzo si fece di ferro! Lo succhiavo fino e in fondo anche se era enorme, succhiavo e succhiavo ancora e mentre ero prona su di lui sentii qualcuno che cominció a scoparmi da dietro. Mi girai e ce n’era un altro di colore che mi stava sfondando. Io gli feci un’occhiolino di consenso.
Che meraviglia, un cazzo dietro e uno in bocca. Cosa potevo chiedere di meglio?
All’improvviso lo spogliarellista che stavo spompinando mi urlò: “aspetta, aspetta”… Non fece in tempo di finire la frase che i suoi schizzi abbondanti mi arrivarono in bocca. Ingoiai tutto estasiata. Lui mi diede un bacio e poi si ritirò per riprendersi.
Nel frattempo l’altro continuava a scoparmi brutalmente, però non ero ancora soddisfatta, ora che mi ci trovavo, volevo di più. Feci cenno agli altri tre spogliarellisti di venire da me e subito accorsero.
Dopo poco mi ritrovai con due bei cazzi in bocca, uno dentro e uno dietro. Fantastico. era una cosa indescrivibile.
Sono bastati solo cinque minuti trombata così per farmi venire. Ero totalmente bagnata, e poi lì davanti a tutti!
Il ragazzo di colore era molto contento di avermi fatto godere e anche gli altri erano felici di aver fatto la loro parte. Così che si misero in cerchio attorno a me è cominciarono a segarsi e a mettermi il cazzo in bocca a turno. Poi, uno alla volta, mi hanno sborrato in faccia. Mi sono sentita una vera troia.
Ma il ragazzo di colore, che era più porco di me, ha cominciato a pulirmi e a raccogliere tutto il seme disperso da lui e dai suoi compagni con la mano poi me la porse per farmi leccare tutto.
Sembrava proprio la mia festa, ero entusiasta e contentissima.
Ho passato una bellissima serata, avevo intenzione di divertirmi e l’ho fatto, certo ho un po’ svilito anch’io il significato dell’8 marzo, ma avevo proprio bisogno di una serata così.
Spero che queste esperienze di gruppo si ripetano più spesso.
Da: I racconti dei lettori – Luana la porca