Stavamo chiacchierando del più e del meno quel giorno di Natale, riuniti come sempre a casa dei nostri suoceri.
Ad un tratto mia cognata chiede al marito, di accompagnarla a casa perché aveva lasciato lì un vassoio di dolci che voleva far assaggiare a tutti gli invitati.
Lui però, un po’ burbero, si rifiutò di accompagnarla: “prendi la macchina e vai da sola se vuoi” le rispose.
Lei, ormai abituata a tali comportamenti, prese le chiavi e si avviò alla porta quando fu bloccata da mia moglie che le disse che se voleva poteva farsi accompagnare da me.

Io accettai volentieri di accompagnare la bella cognatina anche perché, pur rimanendo sempre nei limiti, mi era sempre piaciuta. E’ sempre stata una bella donna (come mia moglie) e fui subito pronto a portarla conme nella mia auto.
Iniziammo subito a chiacchierare, arrivati a casa sua (che distava solo qualche chilometro dai suoi genitori), parcheggiai in doppia fila, per quel poco tempo che le serviva per salire e scendere di fretta.
Ma lei mi disse di parcheggiare meglio perché avrebbe perso un po’ di tempo per preparare il vassoio.
Quindi io parcheggiai e lei mi invitò a salire su in casa. Mentre preparava si complimentò prontamente con me per come trattavo sua sorella e per la bella vita che le facevo vivere.

Precisò che lei, con il marito, non aveva proprio una bella storia come poteva sembrare dal di fuori; io cercai di giustificare perché i problemi nella vita di coppia ci sono sempre e si superano facilmente se c’è intesa e amore … ma lei continuò: “sì, ma anche il sesso!”.
Rimasi interdetto, lei incalzò dicendomi che sotto quel punto di vista aveva sempre invidiato sua sorella perché aveva avuto la fortuna di trovare un vero uomo e non uno come suo marito che pensa solo a se stesso.
Pensai che quello fosse lo sfogo di un momento di rabbia, ma così non fu.
Mi si avvicinò e guardandomi negli occhi mi disse: “guarda sò tutto di voi due, tua moglie mi racconta sempre” e continuò dicendomi che avrebbe gradito anche lei le stesse attenzioni che riservavo alla sorella.
Dapprima, rimasi di sasso, ma lei proseguì: “con Manuela parliamo di tutto ed anche di come vivete il vostro rapporto intimo”, e proseguì dicendo “mi ha detto che, se volevo, potevo chiederti di trovare un’intesa tra noi, che avrei potuto chiederti di aiutarmi a superare questo momento”.
Rimasi ancora senza parole e pensai: “Manuela racconta tutto delle nostre scopate alla sorella quindi non è un caso che stiamo qui”.
Subito mi avvicinai cercando le sue labbra, ci baciammo con delicatezza a suggellare la nostra intesa.
Da subito squillò il mio cellulare e mi arrivò un sms di Manuela che mi scriveva: ”questo è il mio regalo di Natale, scopati  mia sorella visto che tuo cognato non lo fà!”.  In quel momento ebbi la conferma che era stato tutto organizzato fin nei minimi particolari, mi tranquillizzai e mi misi comodo.

La presi allora in braccio e la portai in camera da letto, mi sedetti sul bordo del letto e la feci spogliare mentre la osservavo.
Iniziò lentamente e con maestria a spogliarsi; lentamente si liberava di ogni pezzo finché non rimase totalmente nuda lì davanti a me.
Era proprio bella; alta, bruna e con una quarta di seno che mi faceva girar la testa.
Lì nuda, davanti a me e con il dito tra le labbra che mi bramava ed una faccia da porca che me lo fece rizzare in un attimo.
Il mio cazzo rigonfio cercava di uscire allo scoperto, ma lei se ne accorse subito che si avvicinò e, con movimenti lenti, iniziò a spogliarmi lasciando per ultimo proprio il pantalone.
Poi si inginocchiò, aprì la patta e prese il mio strumento con le mani: “ora capisco perche tua moglie ha sempre quell’aria soddisfatta e felice”.
Abbassati completamente gli slip resta a guardare il mio pezzo che punta dritto a lei, io stetti un po’ lì fermo, ma poi decisi di darmi da fare.
La presi per la testa e la accompagnai verso di me; iniziò un pompino clamoroso (mai vista tanta foga di avere il mio pene dentro la sua bocca).
Poi la feci accomodare sul letto e mi intrufolai tra le sue gambe dove trovai un paradiso meraviglioso, due grandi labbra che cingevano un buchetto stretto e caldo che aspettava da tempo un bel pezzo come il mio.
La succhiai, le leccai e le penetrai con le dita quel meraviglioso buchino con dolcezza per un bel pò.
Lei iniziò a inondarmi la bocca del suo dolce succo che gustai con piacere senza perderne neanche una goccia.
Mi guardò negli occhi e si avventò di nuovo sul mio cazzo con tanta foga, sentii le sue mani stringermi le palle mentre con l’altra mano mi segava e mi faceva un bocchino. Io esclamai: “sei una bocchinara nata … come tua sorella”.
Si fermò e mi disse “visto il poco tempo che abbiamo oggi desidero sentire il tuo cazzo tutto dentro, e subito!” così si mise a bordo letto con le gambe larghe e volle essere penetrata senza indugi.
La sua vagina mi accolse in un colpo solo, per quanto mi sembrasse stretta, non feci alcuna fatica ad entrare e mentre ero dentro si avvinghiò a me legando le sue gambe dietro la mia schiena.
“Ora sfondami tutta, fammi provare le sensazioni che non provo più da molti anni!” a queste parole iniziai una cavalcata che le fece uscire dalla bocca cose che mai avrei immaginato di sentire dire da lei.
Continuai a scoparla come un forsennato anche quando ormai non riusciva più nemmeno a tenere le sue gambe dietro la mia schiena ed era già venuta più volte urlando.
Quando sentì infine il mio cazzo contrarsi per spararle tutto il mio liquido, si strinse a me nuovamente e mi infilò dolcemente le sue unghie nella schiena.
Rimanemmo attaccati così mentre lei mi mungeva fino in fondo per far uscire ogni goccia del mio nettare.
La conclusione di quell’estasiante godimento fu la promessa che ci saremmo rivisti altre volte anche in compagnia della sorella per altri appuntamenti di sesso anche a tre.
Tornati a casa, un po’ spompati, fummo accolti con entusiasmo da Manuela che cominciò a confabulare con la sorella per conoscere le ultime novità.

La sera, tornati a casa, mi disse: ”ti è piaciuto il mio regalo?, adesso che ti sei scopato tutte le donne della mia famiglia, gradirei un ripassino in privato tutto per me! Me lo merito?” Io le risposi: “ma certo amore mio, faremo sesso tutta la notte!”.