Sono un uomo molto fortunato.
Ho una donna splendida sotto molti punti di vista : dolce, determinata, intelligente, con una mente acuta.
Ed il suo corpo mi regala emozioni ed eccitazione a non finire : bella ed in carne come piace a me, con due seni enormi, morbidi e perfetti (sembrano un manga giapponese tanto sono tondi) e dei fianchi larghi e burrosi.
Sessualmente abbiamo un rapporto splendido, è una vera dea… in particolare, nonostante la sua innata timidezza, quando si scioglie è disposta a mettere in pratica le mie fantasia erotiche: nulla di particolarmente audace, ma quello che mi passa in mente di farmi fare, lei lo fa con grande passione.
Parliamo molto: mi piace farmi raccontare ogni fatto che accade nella sua vita quotidiana ed altrettanto faccio io con lei.
Non sono un tipo geloso, e da un pò di tempo a questa parte mi sono scoperto ad eccitarmi con strane fantasie orgiastiche quando lei mi racconta degli sguardi dei suoi colleghi, delle battutitne che le fanno, o anche del collega che la corteggia o di quello appena arrivato timido timido che arrossisce quando lei si accorge dei suoi occhi sulla scollatura.
Le ho parlato di mettere in pratica queste fantasie, e lei mi ha detto inizialmente di no, poi, un po’ scherzando è un po’ sul serio, ha detto che ci avrebbe pensato.
Una sera la accompagno ad una cena a casa di una sua collega, e mi accorgo che in due di loro sono particolarmente carini con lei (nonostante la mia presenza): nel corso della serata, parlo sia con uno che con l’ altro e riesco a capire che sono entrambi single e frequentatori di locali di scambisti.
Riesco a farmi dare la loro email, con la scusa di organizzare un’ uscita tra soli maschietti per andare a farsi una birra.
Al ritorno a casa, ne parlai alla mia lei: era già da diverso tempo che lei andava al lavoro con magliette provocanti proprio per far sbavare Fabio e Massimo (così si chiamavano i due), e non la stupiva affatto che fossero frequentatori di club priveé.
Fu più stupita quando le proposi di organizzare un incontro con loro due: la mia idea era quella di guardarla mentre loro tre si davano da fare.
Mi guardò molto sorpresa, ma non era arrabbiata: la cosa stuzzicava anche lei…
Mi disse solo che non voleva assolutamente fare a casa, né in hotel.
A quel punto ebbi un’ illuminazione : al parcheggio interrato della sua ditta!
Era facilissimo: durante la pausa pranzo io avrei parcheggiato lì, tanto le guardie mi conoscevano e mi lasciavano entrare.
Lei avrebbe raggiunto i due ed io avrei osservato tutto dalla macchina.
Sembrava tutto così folle, ma anche terribilmente eccitante: la possibilità di essere scoperti in qualche modo aumentava l’intrigo.
Così facemmo: fu molto divertente leggere le risposte dei due quando gli mandai le email per proporgli la cosa.
In particolare Fabio (il biondino) era quello che aveva l’aria più perversa e disse immediatamente di sì, mentre Massimo era più tra l’arrapato e l’incredulo, ma alla fine lo convinsi che stavo parlando sul serio.
Così il giorno prestabilito, il mio amore andò al lavoro con un vestitino attillato e con una vistosa scollatura, per attirare tutti gli sguardi su quelle splendide enormi tettone; io presi permesso per il pomeriggio, così da potermi muovere per l’ora di pranzo.
Andai con la mia macchina, e all’ora prestabilita ero nel parcheggio: tre veloci sms per comunicare il numero del posto, e subito vidi spuntare i due uomini vestiti in giacca e cravatta.
Abbassai leggermente il finestrino e feci un rapido scambio con loro… le regole del gioco erano semplici: qualsiasi penetrazione solo con il preservativo; se lei od io dicevamo basta, si fermava tutto immediatamente; potevo intervenire in qualsiasi momento per cambiare l’ andamento come più preferivo.
Poco dopo, eccola: splendida nel suo abitino, si vedevano ballonzolare le tettone mentre camminava sicura verso i suoi amanti (più tardi mi confessò di aver seguito il mio consiglio: si era già “preparata” in bagno togliendosi reggiseno e mutandine e toccandosi).
Non persero tempo: subito Massimo le abbassò il vestito sul seno e cominciò a stringerle le tettone, mentre Fabio si era avvinato anche lui e lei accarezzava entrambi in mezzo alle cosce.
Quando poi sempre Massimo le mise una mano sotto la gonna, lei si lanciò subito: quasi strappò la giacca di dosso al moro, la buttò per terra e si mise ad armeggiare con la cinta dei suoi pantaloni.
In un attimo si ritrovò il cazzo bello ritto del collega davanti alla faccia, e cominciò uno di quei pompini in cui è maestra: la vedevo con quanta passione leccava e si schiaffava in bocca tutto quanto, lo fa solo quando è particolarmente eccitata… Porca!!!
Ripensavo a tutte le resistenze che aveva fatto mentre la vedevo ora, inginocchiata a succhiare il cazzo di un altro uomo davanti ai miei occhi…
Nel frattempo Massimo gradiva il trattamento e, come avevo immaginato, lo dimostrava cominciando a parlare: “Hmmm dai, così… Che tettone che hai… Dai troia succhiami il cazzo!”
Fabio tranquillo aspettava il suo turno, che arrivò presto: dopo un paio di minuti il mio amore si voltò e spompinò anche lui.
Come immaginavo, il biondino non disse una parola: per tutto il tempo in cui la mia donna stette in ginocchio davanti a lui, gli unici rumori che si sentirono furono quelli della succhiata e della voce di Massimo che la incitava a fare anche all’ altro un bel servizietto, da brava bocchinara.
Mentre osservavo la scena, cominciai a masturbarmi… li lasciai fare ancora un pochino, poi con un cenno feci capire a Massimo di penetrarla.
Lei si appoggiò al cofano della macchina mentre i due le sollevavano la gonna rimanendo estasiati alla vista del suo splendido culone …
Lei era un pò preoccupata : guardò dentro all’ abitacolo per capire quale fosse la mia reazione…
La guardai dritta negli occhi e le feci vedere il mio cazzo durissimo, sorridendole.
Lei capì e si abbandonò completamente al piacere …
Nel frattempo Massimo si era infilato un preservativo e si era messo alle sue spalle : entrò dentro di lei con calma mentre il mio amore fremeva di piacere.
Mentre Fabio ed io guardavamo in silenzio, lui cominciò a scoparla a pecora, dapprima lentamente, dandole dei bei colpi per farglielo arrivare
più in fondo possibile … Poi, sentendo i mugolii di piacere ed approvazione, cominciò ad aumentare il ritmo accompagnando il tutto con parecchia foga: “Ah, quanto sei bella! Dai che te lo sbatto tutto dentro!
Ti piace il mio cazzo, eh? Sei una vera vacca da monta… Ti sfondo, troia!”.
Lei si lasciò andare a vari urletti di piacere, appoggiandosi con i gomiti sul cofano, mentre lui la chiavava, sbattendoglielo dentro come uno stantuffo. Mi rendevo conto che stava per venire, così lo bloccai e feci fare cambio con Fabio.
La mia porcona ansimava di piacere, mentre Massimo usciva ed il biondo si sistemava dietro a lei.
Come immaginavo, Fabio la penetrò senza proferire parola, ma solo sbuffi e mugolii…
Ma non per questo era meno focoso, solo che aveva uno “stile” diverso dall’altro: gli piaceva entrare ed uscire, giocare un pò con la mia donna ed io notavo quanto a lei la cosa piacesse.
Prima ancora che Fabio cominciasse a montarla, lei venne: me ne accorsi dalla sua espressione.
“Vacca da monta che non sei altro!” pensai tra me e me, “ti piace il cazzo dei colleghi, eh ???”: dovetti smettere di segarmi, altrimenti sarei venuto.
Mentre Fabio la scopava, notavo che Massimo mi guardava come volendomi chiedere qualcosa : non capii, ma, incuriosito della piega che poteva prendere la cosa, gli feci un cenno di approvazione.
Così le si avvicinò e le disse: “Voltàti verso di me, che hai ancora la bocca libera!”.
Appena lei ubbidì, vidi la mano dell’ uomo prenderle la nuca e tutto il cazzo sparire dentro la sua bocca, spinto a forza fino in fondo.
“Bocchinara succhiacazzi! Baciami le palle, dai!” le disse, mentre l’altro continuava imperterrito a montarla con una forza pazzesca.
Pensavo che lei si ribellasse, ma li lasciò fare e capii subito perché: stava venendo per la seconda volta.
Mi resi conto che i ragazzi erano sul punto di godere, e scesi dalla macchina.
Ero eccitato all’ inverosimile ed osai ancora di più : si staccarono entrambi da lei, io la presi, la baciai e le sussurrai all’ orecchio “Ti amo”.
La feci piegare e dissi a Fabio: “Ti piacerebbe prenderla da dietro ? Dai fammi vedere come fai!”
Lui si avvicinò, le prese i fianchi e la penetrò subito (!!!) con forza.
A quel punto Fabio si lasciò andare: “ah! che gran culo che hai! sei una vacca, sei fatta per essere montata! dai che mi fai godere! non ho mai scopato un culo come il tuo! dai troia dai che ti sborro dentro!!!”
Le stava scopando il culo con una foga assurda, lei stessa rimase quasi shockata… le piaceva, ma era sorpresa dalla reazione di quel tipo sempre molto controllato.
Continuò ancora per un pochino e quando vidi che stava per venire, gli dissi di uscire, e tenni la testa alla mia donna, che si era inginocchiata con la bocca aperta, la lingua di fuori e con le mani a sostenere le tettone per raccogliere lo sperma : lui in un attimo si tolse il preservativo, si mise davanti a lei e le fece almeno 4 abbondanti schizzi colpendola in faccia, sul collo e sulle tettone.
Massimo nel frattempo mugolava, ansioso di ricoprire anche lui di sperma la mia signora.
Lei pensò bene di concludere con l’ unica cosa che ancora non aveva fatto: una spagnolona.
Prese Massimo, lo fece mettere davanti a lei e gli intrappolò il cazzo in mezzo a quelle due calde e morbide montagne di carne. Conosco bene quella sensazione, il mio amore ha sempre gradito sentire il cazzo strusciare in mezzo alle tette, ed a quanto sembrava la cosa piaceva
molto anche al suo collega: “si dai! l’ ho sempre sognato! non sai da quanto lo volevo fare, puttana! dai dai che ti sborro tra le tettone! dai! ahhhhhh! godo, troia!”
Un vero fiotto di sperma partì dalle tettone (il cazzo ci era sparito dentro) e la colpì sul collo, colando giù ed innaffiandole il seno …
Massimo la continuava a tenere per le spalle ed a sbatterle il cazzo su e giù in mezzo alle tette… quando si fu calmato, Fabio era già pronto.
Rapidamente si ricompose anche lui ed andarono via, senza ringraziare, ma solo perché nel frattempo aveve fatto sedere il mio amore in macchina, per avere anch’io l’opportunità di dimostrarle quanto la cosa mi fosse piaciuta.
“E meno male che non avevi fantasie, eh? Che gran vacca che sei! Hai preso due cazzi insieme ed ancora ne vuoi! Succhiamelo, troia!” Ancora imbrattata di sperma, le cacciai il cazzo in bocca e le ordinai di spompinarmi fino a farmi sborrare : non che ci volle molto. In breve, infatti, le feci bere parecchi fiotti del mio sperma.
Lei, eccitata come non mai, mandò giù fino all’ultima goccia.
Una volta finito, la pulii, ci baciammo e ci scambiammo parecchie tenerezze, come se avessimo fatto l’ amore.
La cosa ci era piaciuta, ma il tempo era finito e ci saremmo rivisti a casa. La sera, ancora preda dell’ eccitazione, le feci vedere il video che di nascosto le avevo fatto con il telefonino da dentro la macchina, e subito dopo le dissi che era stata una vera puttana, e che le puttane andavano punite: la inculai sul divano di casa, venendo due volte di fila.
Solo una cosa non mi torna: ad un certo punto, mentre ero in macchina, mi era sembrato di vedere un’ ombra, vicino ad un’ uscita del parcheggio.
Non so se sia solo una sensazione data dalla mia mente ottenebrata, ma se fosse stato uno spettatore, avrei avuto piacere a coinvorgerlo e falla diventare una gangbang a tutti gli effetti…
Racconto di verginello … tratto da p.net