E’ inutile che lo neghiamo, un paio di belle tette non passano mai inosservate e Simona Siri, giornalista e blogger di successo, conosce bene l’argomento perché è tra queste ‘fortunate’.
Ma a lei non piace tutta questa abbondanza, lei dice che è una fortuna che non merita e nemmeno apprezza.
E’ per questo che ha scritto una simpatica autobiografia che spiega cosa vuol dire vivere costantemente con una quinta di reggiseno.
E’ cosciente che ci sono migliaia di donne che pagherebbero (e molte lo fanno anche) per aumentarsi le proprie misure, ma alla Siri va dato il merito di non essersi mai presa troppo sul serio scrivendo questo libro “Lamento di una maggiorata”.
Dove i problemi che lei lamenterebbe sono sempre trattati con un’abbondante dose di autoironia, rendendo la lettura molto spassosa, allegra e leggera.
Per Simona le tette sono state da sempre un vero problema e le è rimasta la convinzione che questi ingombri stiano lì solamente per rubarle costantemente la scena: in fondo il primo sguardo degli uomini va sempre a queste ghiotte rotondità già da quando era adolescente… Di conseguenza anche le amiche sono invidiose di tanta abbondanza e gli uomini rimangono ipnotizzati ed eternamente convinti che sotto la quarta non vi può essere vero amore.
C’è poi l’impossibilità di realizzare il sogno di diventare una ballerina, sfumato al primo saggio di danza con una esondazione dell’abbondante décolleté e, in maturità, gli inutili tentativi di smentire il luogo comune che nega il possesso di cervello a tutte le portatrici naturali di un grande seno.
Nel libro ci sono esempi anche sul piano pratico: “Essere donna costa, e costa caro. Se sei tettona, costa persino di più: non possiamo comprare reggiseni qualsiasi, abbiamo bisogno di marche e modelli specifici e di solito questi costano, pure parecchio”.
… ‘Perché poi il problema è solo questo: avere un corpo che non corrisponde a quello che sono dentro.
È stato un tragico errore di distribuzione dare a me così tante tette, a me che non me ne faccio niente, a me che tutto quello che ho sempre voluto fare nella vita, dalla ballerina alla libraia, sarebbe riuscito meglio senza‘ per citare un brano di questo libro che consiglierei un po’ a tutte le donne, a tutte quelle che non si accontentano del loro stato di abbondanza (o di povertà) e vorrebbero tagliare (o integrare col silicone).